Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

giovedì 23 novembre 2017

"IL GRANDE CHIHUAHUA MORDE": UN'INTERVISTA PER "SENZAUDIO"

In genere detesto essere intervistato, ma quando l'interlocutore è un collega divertente, stimolante e ricco di senso dell'umorismo come Angelo Orlando Meloni, sono davvero orgoglioso di condividere il risultato della nostra chiacchierata. Quando poi a pubblicare l'intervista è uno dei bookblog più affidabili e appassionati, "Senzaudio", ecco che un po' me ne vanto e vi invito a leggere l'intervista integrale al seguente link: 
Così Angelo introduce il romanzo mio e di Joe Schittino: "Un po’ Zeno (ma senza la sua ironia) e un po’ Bateman (ma senza i suoi piccioli), il giovine, malmostoso universitario protagonista de Il grande Chihuahua non si fa certo volere bene, di sicuro non come il duo Raimondi-Schittino e il loro monologo interiore. La voce degli autori, infatti, sostiene l’opera con brio e con coerenza, raccontandoci un campionario di efferatezze, meschinerie e filosofeggiamenti iper-adolescenziali fino al lirismo delle ultime, bellissime pagine, le migliori del libro, a mio modesto avviso."

Occhio! Per la prima volta accenno al nuovo, importante progetto previsto per gennaio, l'antologia "I signori della notte" da me curata...




venerdì 10 novembre 2017

RECENSIONE DI CLAUDIA SERMARINI SU "EXCURSUS"

Sulla rivista di attualità e cultura "Excursus" è apparsa una recensione di Claudia Sermarini, di cui riporto un estratto. La potete leggere in versione integrale al seguente link: http://www.excursus.org/grande-chihuahua-luca-raimondi-joe-schittino/.
"Con uno stile semplice, schietto e pungente, Luca Raimondi e Joe Schittino costruiscono una trama nuova e frizzante. I brevi capitoli, scanditi ogni tanto dalle quotidiane telefonate mamma-figlio, e il ritmo incalzante danno un senso di immediatezza e rendono scorrevole la lettura.
Quello che piace del protagonista è soprattutto la pazzia e la ribellione; ma il suo menefreghismo ed egoismo, come dimostrano le ultime righe del libro, vengono meno di fronte ad alcune descrizioni e sensazioni che celano una nostalgia di cose passate. Non c’è una motivazione psicologica o sociale dei comportamenti del nostro amato assassino; non è l’incapacità di amare e farsi amare e nemmeno il bisogno di vendetta. Semplicemente lui uccide per il gusto di farlo, ricordando solo una minima parte degli insegnamenti del padre: «Ho seguito alla lettera il suo insegnamento, soltanto che a un certo punto mi sono dimenticato quale fosse l’ostacolo da superare e sono rimasti solo i cadaveri utili a scavalcarlo».
È una storia semplice quella che leggerete, senza morale e saggi insegnamenti, ma vi farà divertire come pochi libri sanno fare. Al centro di tutto sono raccontate le peripezie di un personaggio assurdo che nonostante la sua stravaganza e immoralità ruba il cuore del lettore, il quale pagina dopo pagina si fa trasportare da questo vortice di immagini e “flussi di coscienza”."

giovedì 2 novembre 2017

"IL GRANDE CHIHUAHUA" SU "LA SICILIA"

Ieri, mercoledì 1 novembre, è uscito su "la Sicilia" un articolo di Mariolina Lo Bello sul romanzo mio e di Joe Schittino "Il grande chihuahua".  


IL ROMANZO UN "PO' FOLLE" DI SCHITTINO E RAIMONDI

Cosa spinge due giovani scrittori a buttarsi nel mondo della letteratura contemporanea, affollato di autori e produzioni che negli ultimi anni escono in libreria con molta più frequenza? È sempre più difficile creare qualcosa di originale, fuori dagli schemi, ma che soprattutto desti l'interesse del lettore. Luca Raimondi e Joe Schittino non si lasciano però intimorire dal mercato editoriale e hanno pensato di pubblicare un romanzo sopra le righe, un po' folle, come lo hanno definito loro stessi. «Dopo esserci ritrovati - racconta Luca Raimondi, scrittore e pedagogista classe 1977 - in occasione della riedizione di "Cerniera lampo", io e Joe Schittino abbiamo deciso di portare a compimento un'opera che giaceva imperfetta nel cassetto. "Il grande chihuahua" nasce da una revisione che è diventata una vera riscrittura in chiave rock, un urlo primordiale atto a descrivere un caso patologico in cui la malattia è più che altro un anticorpo atto a respingere una società omologata e senza prospettive. Abbiamo compiuto un folle connubio tra letteratura americana (Hunter Thompson, Salinger, Bret Easton Ellis) e nostrana (Giuseppe Berto, Tondelli e altri autori contemporanei) con ampie dosi di humour inglese alla Wodehouse (ma anche alla Stefano Benni). Nel calderone abbiamo buttato un po' di riferimenti musicali e qualche rimando di filosofia.
Abbiamo miscelato nostre personali reminiscenze - che del resto fanno parte di noi - ed è venuto fuori un frullato postmoderno spettacolare, che non vuole e non può annoiare il lettore, conducendolo sino a un finale a sorpresa che induce a rileggere e rivedere tutto dall'inizio, comprese le proprie convinzioni, come fosse un film di Shyamalan. Ognuno ha portato il proprio contributo, la personale visione delle cose che fa parte di un background culturale di ampio respiro. È proprio il libro che respira le nostre atmosfere, dall'università alle letture personali, alle musiche che hanno costellato la nostra vita. Il risultato è un romanzo immorale ma non senza morale: una risata e un po' di fantasia possono ancora salvare non dico il mondo, ma almeno qualcuno». 
Il protagonista non poteva non provenire dal mondo che appartiene agli autori, però con qualche differenza sostanziale. Giovane universitario catanese, iscritto alla facoltà di Filosofia, uccide soltanto perché si può fare. Per il gusto di farlo. E questa la motivazione principale che spinge il protagonista di questa storia, irriverente e venata di umorismo grottesco, scritta a 4 mani da Luca Raimondi e Joe Schittino. Tutto farebbe sembrare che si tratti di un ragazzo qualunque, di famiglia borghese, con un oscuro e torbido segreto: sveste i panni del giovane universitario e sceglie le proprie vittime vagando per le strade meno trafficate dei piccoli paesi limitrofi. Lo fa casualmente, senza alcuna apparente motivazione logica, sfogando in questo modo la sua follia omicida con una violenza brutale e gratuita. Non esiste alcuna legge morale, civile o religiosa che possa impedirglielo, al di là di qualsiasi idea sul bene e sul male. In sottofondo, la musica dei Beatles e al suo fianco il piccolo chihuahua Grande. L'incontro con l'intrigante Carmen F. Beretta, aspirante poetessa, incrinerà alcune delle sue certezze più profonde, spingendolo a scoprire una parte di sé che non avrebbe mai creduto potesse esistere...
MARIOLINA LO BELLO