Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

mercoledì 18 marzo 2015

UNA RECENSIONE DI LINA LOMBARDO

Fa davvero piacere ricevere ogni tanto recensioni spontanee da stimati lettori. Lina Lombardo, autrice del bel romanzo "Il lato oscuro della luna", ne ha scritta una su Ibs.it. Dal 1988 fino al 2012, è stata esperta linguistica di Spagnolo presso la Facoltà di Lettere e di Lingue dell’Università di Catania. È scrittrice di racconti brevi e di poesie con i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Pubblico la sua opinione sul mio blog con vero piacere, perché è pur sempre una bella soddisfazione avere lettori attenti e competenti come lei.
"Il romanzo di Luca Raimondi "Tutto quell'amore disperso" è la storia di un mancato incontro tra il protagonista Carlo Piras e una giovane studentessa: Sofia. 
Il personaggio maschile che rappresenta l'alter ego dell'autore descrive il malessere che lo attanaglia negli anni forse più difficili di un essere umano: l'ingresso nell'universo degli adulti e nello specifico il disorientamento che colpisce l'adolescente che da una piccola cittadina di provincia come Siracusa si trasferisce a Catania per studiare all'Università lasciandosi dietro la classica "campana di vetro" costruita dalla famiglia. Lo scrittore si serve di un linguaggio insolente e trasgressivo, con termini volutamente osceni, per esprimere la rabbia, la stizza di chi teme che i propri ideali possano fallire. Sul romanzo aleggia l'influenza dei "giovani arrabbiati" inglesi della metà del secolo scorso e della Beat Generation americana che rivendicano la libertà sessuale, l'amore per la musica rock ed il cinema; la possibilità di vivere una vita senza regole né limiti, per dirla alla Vasco Rossi "spericolata": fumo, alcol, sesso e droga. Ragazze combattute tra la morale bigotta provinciale e il desiderio di abbandonarsi a squallide avventure. La lettera mai spedita di Carlo del capitolo 13 equivale ad una dolorosa riflessione finale; si tratta di una sorta di catarsi per mettere ordine nei suoi pensieri. La sofferenza lo modella, smussa le asperità caratteriali e scompaiono in parte gli atteggiamenti arroganti che tanto hanno fatto soffrire colei che invano ripeteva "dammi del tempo"." (LINA LOMBARDO)

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