Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

martedì 29 settembre 2015

SUL "FOGLIO LETTERARIO" UN RACCONTO INEDITO CON PROTAGONISTA CARLO PIRAS

Per la prima volta ho il piacere e l'onore di collaborare con la rivista "Il Foglio Letterario", fondata a Piombino ben sedici anni fa dal mio editore Gordiano Lupi. Nel numero 4, che potete scaricare qui, tra i tanti nomi coinvolti c'è anche il mio. Ho contribuito tirando fuori dal cassetto il breve racconto di un episodio risalente agli anni scolastici di Carlo Piras, il mio alter ego letterario. Autobiografico? Si, certo. E avrebbe potuto far parte di "Se avessi previsto tutto questo", ma non ho voluto appesantire troppo il romanzo con quello che sarebbe stato un flashback (i miei pochi lettori ricorderanno ad esempio quello che apre il capitolo 3, pubblicato anche on line qui, ma nel romanzo ve ne sono anche altri).
Il mio racconto si intitola "Montecchi e Capuleti" e lo trovate a pagina 10. Buona lettura!


martedì 15 settembre 2015

SANTI PRICONE SU "NOTABILIS": LA PASSIONE PROFUSA DAI PROTAGONISTI DI "TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO" VALE 8 IN PAGELLA

Da sinistra verso destra: Alessio Albi, Pino Cultrera, Sergio Pillitteri,
Silvana Scrofani, Luana Iacono e Ismenia Amari
Sul sito della rivista NOTABILIS è apparsa una nota, a cura del giornalista Santi Pricone, relativa allo spettacolo tratto dal mio romanzo "Tutto quell'amore disperso", di cui riporto un estratto:
Sono diventate valuta troppo pesante le sillabe che compongono un “Ti amo” per poterle dispensare con leggerezza a chicchessia in un mondo in cui l’unica certezza rimasta sembra sia la consapevolezza di dover navigare ancora a lungo in un mare d’incertezze. Paura d’amare, che avvolge vorticosa la storia di Carlo (Alessio Albi) e Sofia (Ismenia Amari), personaggi nodali della piece “Tutto quell’amore disperso”, tratta dall’omonimo romanzo di Luca Raimondi e messa in scena nell’ex chiesa dei Cavalieri di Malta dall’associazione culturale “Dueppiù Per la città che vorrei” per la regìa di Silvana Scrofani. Non casualmente i membri della potenziale coppia sono figli unici. L’attrazione-repulsione per la solitudine è divenuta merce comune fra l’umanità del post twin towers: tanta la voglia di volgere lo sguardo e cercare rifugio in una torre d’avorio; altrettanto forte però il richiamo della comunità che necessita dell’amalgama degli individualismi per migliorarsi, anche quando la diffidenza tentenna dal trampolino prima di tuffarsi in quella piscina chiamata fiducia. Fattore che traballa nella storia di Carlo e Sofia, che non consumano la propria unione, con il “lui” della vicenda che si ritrova a naufragare in balìa delle malie di Natalie (Luana Iacono), maschera dietro la quale potremmo immaginare tanto un variopinto cartomante da tv locale di quart’ordine quanto un broker disonesto, oppure ancora un trafficante d’armi che poi sfila sventolando la bandiera iridata. Coccodrilli, pronti a spalancare le fauci approfittando dei moderni diluvi universali. Ma Carlo e Sofia scampano alle intemperie tornando insieme: i loro sguardi si sono affrancati da dubbi e fobie. Qualcuno, da qualche parte, deve pur ricominciare a marciare, sperando che il moto sia contagioso. Attori in scena per poco meno di 40 minuti, la durata giusta per consentire a ogni tipo di pubblico di articolare dentro sé il proprio essenziale punto di vista, senza tedio, sbadigli e distrazioni. Trattandosi di un laboratorio amatoriale e sperimentale, i tre protagonisti si accaparrano un bell’Otto per la passione profusa.
La nota prosegue poi dando fin troppo rilievo alla solitaria performance del classico "cavallo pazzo", il quale, forse stravolto dal caldo, prima ancora che cominciasse lo spettacolo ha urlato che rivoleva i soldi indietro (ben 5 euro...) perché non vedeva nulla. 
La mancanza di palco, data la natura intima della rappresentazione, non era di per sé un male, ma certamente le sedie avrebbero dovuto essere disposte diversamente: così non è potuto accadere causa concomitanza con la mostra organizzata dall'Università di Catania "Itinerari di luce attraverso le culture", dedicata al materiale prodotto nei laboratori per l'Expo. La sinergia, che probabilmente è sembrata accattivante tanto al Comune quanto agli organizzatori, ha intralciato non poco la corretta fruizione dello spettacolo soprattutto per chi era nelle ultime file. Ma come considerazione finale, sottoscrivo quella di Pricone: "Non guasta in questi casi quella dose di elasticità sufficiente a fare presenti le proprie rimostranze sottovoce, condite con una garbata esortazione a correggere il tiro in futuro." 
L'articolo originale di Pricone, nella sua forma integrale, lo trovate nella home page di Notabilis: www.notabilis.it

lunedì 14 settembre 2015

RIFLESSIONI A MARGINE DELLA VERSIONE TEATRALE DI "TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO"

Spettacolo sold out, o per meglio dire "tutto esaurito"...
Come forse alcuni di voi sanno, per diversi anni, oltre a scrivere romanzi e racconti, mi sono dedicato alla scrittura, alla produzione, alla direzione e realizzazione di cortometraggi per cui si potrebbe utilizzare l’aggettivo “amatoriale”. 
Prodotti insomma scaturiti più dalla mia passione che non da una consumata professione economicamente retribuita, anche se naturalmente con il tempo e lo studio ho accumulato esperienza e ho ottenuto dei risultati, partecipato a festival e collaborato con diverse professionalità e case di produzione. 
Ricordo quindi sempre con piacere il periodo in cui realizzavo queste opere prive di budget significativi, che si riuscivano a realizzare con fatica, avventurosamente, e si concretizzavano soltanto grazie a tanti amici e collaboratori altrettanto appassionati. 
Da sinistra: io, Sergio Pillitteri, Luana Iacono, Alessio Albi,
Ismenia Amari, Silvana Scrofani
L’11 settembre, presso la suggestiva ex Chiesa dei Cavalieri di Malta, ho presenziato allo spettacolo realizzato, appunto, da amatori e dalla mia premessa si dovrebbe desumere il fatto che non ho mai adoperato e non adopero l’aggettivo “amatoriale” in senso dispregiativo: gli amatori in questione erano i bravi e volenterosi partecipanti al laboratorio teatrale in seno all’associazione culturale “Per la città che vorrei” presieduta da Sergio Pillitteri, associazione che nel dicembre scorso ha organizzato una riuscita presentazione di “Tutto quell’amore disperso”, la prima delle tante, forse troppe, che hanno avuto luogo a Siracusa. Memori forse di quella felice serata, alcuni soci hanno deciso di dedicare tempo e risorse a un progetto di adattamento teatrale, rinunciando non so a quante rilassanti e piacevoli serate estive. Soltanto per questo andrebbero ringraziati: il tema del mio romanzo è proprio l’amore per le persone ma anche l’amore per ciò che si crea insieme agli altri, per ciò che una compagnia può fare, che sia portare anelli in giro per la Contea o dedicarsi alla recitazione. 
Luana Iacono e Alessio Albi all'opera
Potrei asserire che il teatro non è mai stato al centro della mia vita, avendo di fatto dedicato più tempo alla letteratura, alla filosofia, all’arte, al cinema o alla musica. Ma è ovviamente impossibile starne del tutto lontano, interessandomi alle suddette altre discipline, con cui di certo, con ognuna di esse, il teatro ha molto a che vedere: ed è stata acuta la regista Silvana Scrofani nell’individuare nel mio testo e nel leggere al pubblico alcuni brani che avevo dedicato al teatro, quasi che fosse destino che quel testo – e proprio quello, fra tanti altri che ho pubblicato negli anni  approdasse al teatro. Poiché comunque il tasso di insoddisfazione di un autore può essere assai più alto se il proprio testo è in mano ad amatori, con tutto il rispetto e la simpatia per gli amatori chiarita in apertura, la mia sorpresa è stata notevole nel constatare le loro ottime capacità espressive, che hanno concorso a fare dello spettacolo qualcosa di quantomeno dignitoso, per non osare termini più enfatici. Nei cinquanta minuti di un atto unico non era possibile condensare i tanti temi e i tanti personaggi del mio libro, ma le tre figure principali scelte per l’operazione, il mio alter ego Carlo Piras (interpretato con dedizione da Alessio Albi) e le due ragazze che lo pongono a un bivio fondamentale della sua esistenza (la Sofia di Ismenia Amari e l’istrionica Natalie di Luana Iacono), in qualche modo ne restituiscono l’anima, il cuore vivo e pulsante: i tormenti sentimentali di un giovane protagonista, un figlio unico ancora immaturo, alle prese con due donne tanto diverse quanto a loro modo affascinanti e sfuggenti, affascinanti forse proprio perché sfuggenti, ma soprattutto il bisogno disperato di amore che – in qualunque fase della nostra vita – è destinato a non cessare mai. 
Proprio per non scalfire in alcun modo la purezza della loro passione, ho preferito infatti, da autore del romanzo di partenza, farmi da parte, lasciarli liberi di giocare con il mio testo, di farlo proprio, di decostruirlo e ricostruirlo secondo la propria inclinazione, pur dando qualche indispensabile indicazione di massima. Probabilmente l’operazione non ha tolto o aggiunto nulla rispetto a quanto avessi già scritto nel romanzo: ma se ha convinto qualcuno ad andare più spesso a teatro o a comprare più libri (spero il mio, naturalmente, ma va bene lo stesso) e se ha spinto qualcun altro a porsi qualche domanda e a darsi anche qualche intelligente risposta, allora diciamo davvero che nel nostro piccolo abbiamo generato cultura. E scusate se è poco, di questi tempi.

lunedì 7 settembre 2015

"TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO" DIVENTA UNO SPETTACOLO TEATRALE!

Sono felice di annunciare che l’11 settembre alle ore 19, nella stupenda ex Chiesa dei Cavalieri di Malta in via Gargallo, nel centro storico siracusano di Ortigia, andrà in scena l’adattamento teatrale di “Tutto quell’amore disperso” (Edizioni Il Foglio). 
Si tratta del primo allestimento scenico tratto da mia opera: si è potuto concretizzare grazie all’associazione “Per la città che vorrei” presieduta da Sergio Pillitteri. L’adattamento e la regia sono opera di Silvana Scrofani, luci e suoni sono a cura di Pino Cultrera, per quanto riguarda il cast è il giovane Alessio Albi ad incarnare Carlo Piras, alter-ego dell’autore, mentre Ismenia Amari e Luana Iacono interpretano le due ragazze a cui lui dedica le sue attenzioni e i suoi confusi sentimenti, la timida Sofia e la più disinvolta Natalie. 
Per chi fosse interessato ad assistere alla rappresentazione, è consigliabile (per non dire "obbligatoria" come recita la locandina) la prenotazione , da effettuarsi al numero 338/8033361. Il prezzo del biglietto è davvero minimo, 5 euro.