Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

domenica 28 dicembre 2014

DOPO IL BIBLIOS CAFE', NUOVA PRESENTAZIONE A PRIOLO GARGALLO

Dopo una terza presentazione di "Tutto quell'amore disperso" presso Biblios Cafè avvenuta il 19 dicembre con la piacevolissima compagnia dello scrittore Angelo Orlando Meloni e della giornalista Lucia Corsale, che ha visto anche presenziare l'autore della copertina del libro, Luca Morreale (le foto che trovate di seguito le ha scattate lui), eccomi pronto per una quarta performance dal vivo. Stavolta incontrerò il pubblico di Priolo Gargallo presso la sede dell'associazione culturale Alchimia in via dei Platamoni 53. Un'occasione non solo per accaparrarsi una copia del volume che, per problemi legati al cambio di distribuzione (da NDA alla corazzata PDE), ha tardato ad essere inviato alle librerie che ne hanno fatto richiesta, ma anche per prendersi una solenne sbronza in compagnia del sottoscritto al modico prezzo di 5 euro, con i quali potrete degustare diversi vini siciliani. Ad accompagnarmi in questa nuova conversazione, due care amiche: la docente/musicista/scrittrice Maria Lucia Riccioli (che soltanto ieri ha presentato presso "La casa del libro Mascali" il suo ultimo lavoro, un'originale raccolta di racconti in versi dialettali dal titolo "Quannu 'u signuri passava p'o munnu") e Cristina Gianino, anch'essa docente e musicista, oltre a Rosanna Caminito che farà gli onori di casa per conto dell'associazione.




mercoledì 17 dicembre 2014

"CHI BEN COMINCIA...": LE PRIME DUE PRESENTAZIONI DI "TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO"


È cominciata con il piede giusto la promozione del mio ultimo romanzo "Tutto quell'amore disperso", con due presentazioni davvero riuscite, una a Catania organizzata da Cateno Piazza per Unieventi e 95Cento, presso il locale "I Brillanti" di via Romeo, un'altra a Siracusa, nelle sede di Nuova Acropoli in viale Tunisi, organizzata dall'associazione "Per la città che vorrei" presieduta da Sergio Pillitteri.
Il primo incontro è stato introdotto da Nello Pappalardo e dal giovane Marco Fallanca: il popolare giornalista catanese si è concentrato sulla visione che ho offerto della sua città e del particolare periodo storico in cui ho ambientato il romanzo, la metà degli anni '90. Il secondo ha ben focalizzato i contenuti più introspettivi e letterari. 
A seguire, un aperitivo “natalizio” offerto da I Brillanti con specialità gastronomiche e “Dolce & bollicine": crispelle di riso al miele e bollicine con il Prosecco in Valdobbiadene. In mostra anche le espressioni pittoriche di Pina Mazzaglia, artista che prende in esame il simbolo del fuoco, segno di purificazione e di alleanza attraverso lo studio profondo dei paesaggi vulcanici della sua Etna. Infine, il suggestivo cortile de I Brillanti ha ospitato anche la presentazione del progetto corale "Power gospel and musical" diretto dal maestro Marco Ravalli, vocal coach e direttore vocale a Catania Aidm, Lentini Smul (scuola musicale leontina ) e Acireale (Dimensione danza).
La presentazione siracusana ha visto la partecipazione di altri illustri ospiti, presentati da Ismenia Amari: oltre a Sergio Pillitteri e a Elga Daniele, presidente di Nuova Acropoli, presenti il giornalista Carmelo Miduri, che ha introdotto i temi del romanzo e ha intavolato una stimolante discussione, mentre la cantautrice Adriana Spuria ha interpretato due suoi brani tratti dal suo cd "Il mio modo di dirti le cose", particolarmente attinenti al passo che io stesso ho voluto leggere al numeroso pubblico presente. Anche in questo caso, brindisi finale, perché indubbiamente cultura e vino vanno sempre molto d'accordo. 
Prossimi appuntamenti con "Tutto quell'amore disperso" venerdi 19 dicembre presso il Biblios Cafè e il 28 dicembre presso l'associazione culturale Alchimia di Priolo Gargallo.

mercoledì 3 dicembre 2014

IL CALENDARIO DELLE PRESENTAZIONI DEL NUOVO ROMANZO

Foto di Adriana Spuria
Ecco il calendario delle presentazioni di "Tutto quell'amore disperso" tra dicembre 2014 e gennaio 2015:

CATANIA
7 dicembre, 0re 19: presso "I Brillanti", via Romeo, 11, in occasione del secondo appuntamento del ciclo "Good food in good event". A cura di 95Cento e Unieventi. Intervengono Nello Pappalardo e Marco Fallanca.

SIRACUSA
10 dicembre: ore 18,30 presso la sede di Nuova Acropoli, viale Tunisi 16. A cura dell'Associazione Culturale "Per la città che vorrei". Intervengono Sergio Pillitteri, Elga Daniele, Carmelo Miduri, Ismenia Amari, Adriana Spuria.

SIRACUSA
19 dicembre, ore 18,30: presso Biblios Cafè, via del Consiglio Reginale 11. Interviene Angelo Orlando Meloni, modera Lucia Corsale.

PRIOLO GARGALLO
28 dicembre, ore 18,30: presso Associazione Culturale Alchimia, via dei Platamoni 53. Intervengono Maria Lucia Riccioli e Cristina Gianino.

SORTINO
8 febbraio 2015, ore 19,30: presso Associazione Culturale "I libri di Morfeo", piazza Cappuccini 2. Intervengono Matteo Pugliares e Nuccio Giaccotto.

CATANIA
18 febbraio 2015, ore 18,30: presso Libreria Mondadori Diana, via Umberto I 13. Intervengono Salvo Cavallaro e Alessandro Marinaro.

lunedì 1 dicembre 2014

IL 4 E IL 18 DICEMBRE OSPITE DEL LICEO QUINTILIANO

Per uno scrittore di "romanzi di formazione" che di mestiere fa il pedagogista, non ci può essere occasione più stimolante di un incontro con i ragazzi di un liceo. Ad invitarmi, il Liceo Polivalente Quintiliano, (il cui dirigente è Giuseppe Mammano) in occasione del progetto "Freedom Writers", un laboratorio che si propone di stimolare negli studenti la capacità di scrittura e la competenza linguistica. 
Saranno due le date che mi vedranno relatore: il 4 dicembre affronterò il tema "Il testo letterario e la messa in scena: la scrittura teatrale e cinematografica", mentre giovedi 18 parlerò proprio del mio genere preferito, "Il Bildungsroman. L'adolescente e il romanzo di formazione". Un genere particolare, che nel Novecento ha un po' cambiato pelle rispetto ai nobili precursori (primo fra tutti il Wilhelm Meister di Goethe) e che ho affrontato a modo mio già dal mio esordio, "Cerniera lampo" (scritto insieme a Joe Schittino) e sviluppato con maggiore consapevolezza in "Marenigma", "Se avessi previsto tutto questo" fino all'ultimo "Tutto quell'amore disperso".

LA LOCANDINA DELLA PRIMA PRESENTAZIONE UFFICIALE


domenica 30 novembre 2014

RECENSIONE SU "SOLOLIBRI" A CURA DI ROBERTO BALDINI

Lo scrittore Roberto Baldini ha recensito il mio romanzo spendendo belle parole, sia sul suo blog che sul sito "Sololibri.net", un interessante progetto nato nel 2005 a Roma. Ecco il testo della sua recensione che, come testimonia l'immagine a fianco, è cliccatissima:

Amore, il sentimento che muove l’universo. Chi non ha mai amato, almeno una volta? Gioire per amore, soffrire per amore…
Il protagonista di questa storia conoscerà questo meraviglioso sentimento in molti modi: alcuni piacevoli, altri, purtroppo, decisamente dolorosi.
Un abbraccio può essere il preludio alla passione o l’ultima pagina di un addio, un bacio può significare molte cose, fare l’amore è meraviglioso ma il confine con il mero sesso è davvero labile…
Un amore giovane, un amore da decifrare con il cuore e, forse, con la mente.
Un amore perduto, un amore bramato, un amore non classificato che gli si scaglierà contro come un tir a centoventi all’ora.
Il tempo trascorre inesorabile, tra serate di bisboccia, amici, o presunti tali, e amori che giocheranno a nascondino. Il bilancio? Un cuore con cicatrici e qualche sorriso, una vita che a volte può far male, persino in silenzio, senza che ce ne accorgiamo…
Luca Raimondi apre il suo cuore e con "Tutto quell’amore disperso" ci dona una storia semplice ma non scontata. Chi ha detto che le cose semplici non possono prendere una piega imprevista? Si chiama vita…
Un amore complicato, una società che muta pelle come un serpente, senza preavviso, un repentino contropiede del cuore che, purtroppo, può portarci alla più sonora delle sconfitte.
Una storia che è un po’ diario, un po’ sfogo e un po’… qualcosa che vi colpirà, ve lo garantisco.
Un libro da leggere sottovoce, senza pregiudizi o richieste, un amico che vi parlerà senza bisogno di avere nulla in cambio, soltanto un po’ della vostra attenzione.
E un sorriso si dipingerà sul vostro volto…

Questo è il link all'articolo originale: http://www.sololibri.net/Tutto-quell-amore-disperso-Luca.html

IL 4 DICEMBRE "GLAM CITY" DI TRISCHITTA AL BIBLIOS CAFE'

Il 4 dicembre alle ore 18, presso il Biblios Cafè di Paola Tusa e Paolo Mastrangelo, avrò il piacere di presentare, spalleggiato dal critico Lorenzo Perrona il nuovo romanzo dello scrittore catanese Domenico Trischitta dal titolo "Glam City" (Avagliano editore).
Trischitta è, oltre che fine narratore, un abile drammaturgo e giornalista che ha collaborato con la terza pagina del quotidiano «Il Tempo» e con  «La Repubblica» di Palermo. Si occupa di cultura e spettacolo per «la Sicilia». Ha pubblicato il romanzo Una raggiante Catania (2008) e la raccolta di racconti 1999, con prefazione di Giuseppe Manfridi e postfazione di Manlio Sgalambro (2013).
"Glam City" è la storia di Gerry Garozzo, un ragazzo diverso della Catania anni ’70 che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma Catania gli sta stretta. Per il suo ventunesimo compleanno vola a Londra e lì incrocerà l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione. Ma Catania non è Londra e lui non è Bolan, e il suo progetto discografico fallirà assieme alla sua disperata voglia di affermazione personale. Da Catania a Milano, andata e ritorno, da promessa della canzone a travestito dei viali milanesi. Arriviamo agli anni ’90, siamo di nuovo a Catania, che nel frattempo non è più la glam city dei ’70. Cosa è cambiato? Quale città adesso Gerry Garozzo si troverà di fronte? E cosa ne è stato della sua rivoluzione? Le aspirazioni di un ragazzo in un romanzo di formazione graffiante e commovente.

venerdì 21 novembre 2014

"TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO" DISPONIBILE ANCHE PRESSO "LA CASA DEL LIBRO MASCALI"!

"Tutto quell'amore disperso" è ora disponibile anche presso la storica libreria di via delle Maestranze a Siracusa "La casa del libro", meglio conosciuta con il nome del suo fondatore, Rosario Mascali e attualmente gestita con passione e dedizione da Marilia Di Giovanni. Nella foto accanto, ecco il libro esposto in vetrina.

lunedì 17 novembre 2014

IL MIO ROMANZO AL BIBLIOS CAFÈ DI SIRACUSA

La prima libreria della mia città, Siracusa, ad aver ordinato e ottenuto il mio libro "Tutto quell'amore disperso" è il Biblios Cafè di via del Consiglio Reginale 11, nel centro storico di Ortigia. Elegante e confortevole sala da thè e caffetteria, il locale è stato rilevato da Paola Tusa e Paolo Mastrangelo e punta decisamente sulla piccola e media editoria di qualità.
Tante le iniziativa e le presentazioni in programma: dopo quelli di Tino Vittorio e Vincenzo Maimone, il prossimo libro ad essere presentato, proprio dal sottoscritto, sarà "Glam City" di Domenico Trischitta (Avagliano Editore), che ha più di un punto in comune con le mie ultime opere, dall'ipercitazionismo musicale all'appartenenza al genere del "romanzo di formazione".  
Il 19 dicembre toccherà invece a me: sarà infatti "Tutto quell'amore disperso" ad essere proposto al pubblico.
Da segnalare anche l'evento che si svolgerà a breve, cioè giovedi 20 novembre alle 18,30: un "reading" per omaggiare Julio Cortàzar, scrittore, poeta, critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese, nato esattamente cent'anni fa e deceduto nel 1984. 

domenica 16 novembre 2014

LA SECONDA PARTE DELLA RECENSIONE DI FEDERICA BELLERI

Ecco la seconda parte della recensione di Federica Belleri su "Strada leggendo", la rubrica letteraria da lei curata all'interno del blog del Commissario Cardona;

Ho ripreso e terminato la lettura di "Tutto quell’amore disperso", di Luca Raimondi. 
Dopo “Se avessi previsto tutto questo“, ritorna a parlarci di Carlo Piras, giovane universitario alle prese con il teatro della vita e con la sua crescita. 
I suoi amici? Forse ci sono, forse li ha persi. Forse non li ha mai avuti. Sapete, non tutti sono in grado di affrontare i problemi; alcuni se li lasciano scivolare addosso, altri li interiorizzano e ci rimuginano per settimane. Carlo lo sa bene… 
Non tutti sono bravi attori, molti ci provano, fingono, ma il palcoscenico della quotidianità non permette loro di realizzare nulla. Appartenere ad un partito, schierarsi, essere precari o avere un posto fisso non serve a nulla, quando si è soli. Quando ci si riflette. Quando si ha paura di amare. Forse si può recuperare? Forse ascoltando un brano musicale ci si illude di essere più vicini alla donna appena lasciata…Sofia…Forse basterebbe una lettera per dimostrarle di essere cambiati e maturati; oppure si ha solamente bisogno di concretizzare i propri pensieri su carta, in una sorta di auto-aiuto. 
Dopo un inizio un tantino incerto, per il genere che solitamente leggo, mi sono ritrovata commossa. Seduta sulla spiaggia accanto a Carlo e Sofia, in grado si comprendere i loro reciproci sentimenti. Tutto quell’amore disperso. Un viaggio introspettivo, tenero e forte allo stesso tempo, nel quale tutti ci possiamo immedesimare. Un percorso che è anche biografico, se pur modificato e rivisto. 
Com’è faticoso avere amici, concedersi agli altri, fidarsi, farli entrare nella nostra vita. Com’è difficile amare, ammettere i propri errori, crescere e trovare la strada migliore. 
La musica può lenire le ferite, a volte. Può fare da colonna portante attorno alle parole dell’autore. 
Grazie a Luca Raimondi per aver condiviso questi pensieri con noi. 
Lo consiglio. Buona lettura.

Grazie a te, Federica!
Il link originale della recensione: 
http://cardona.patriziopacioni.com/2014/11/15/strada-leggendo-tutto-quellamore-disperso-luca-raimondi-2/

venerdì 14 novembre 2014

ANTEPRIME DEL LIBRO E LA PREFAZIONE DI MOROZZI SU "LETTERATITUDINE" E SU "EXCURSUS"

Attenzione, attenzione! 
Un ampio estratto di "TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO" è stato pubblicato IN ESCLUSIVA su Letteratitudine, uno dei più influenti blog letterari, creato e curato da Massimo Maugeri! C'è anche la prefazione di Gianluca Morozzi
Il brano è stato estrapolato dal capitolo 12, dal titolo "Voglio ciò che mi spetta", frase della canzone "Forma e sostanza" pubblicata nel 1997 dai C.S.I. (Consorzio Suonatori Indipendenti). Lo potete leggere al seguente link: 
Un altro breve estratto e la prefazione di Morozzi sono stati pubblicati anche sulla rivista di attualità e cultura Excursus.org diretta da Luigi Grisolia
Ecco il link anche a questa pagina: 

UNA RECENSIONE DI FEDERICA BELLERI SU "STRADA LEGGENDO"

Nella rubrica "Strada leggendo" pubblicata sul blog del Commissario Cardona curato da Patrizio Pacioni, è apparsa la prima, vera, recensione al mio ultimo romanzo "TUTTO QUELL'AMORE DISPERSO",  a firma di Federica Belleri (nella foto a fianco). La recensione è divisa in due parti, ecco intanto il testo della prima:

L’autore ci porta nel mondo degli universitari. Siamo in Sicilia, tra Siracusa e Catania.  Un gruppo di amici alle prese con discussioni filosofiche che spesso, non sono in grado di sostenere.  Altrettanto spesso parlano del nulla, giocano con gli sguardi, ammiccano e se ne vanno, ognuno per la propria strada; fra loro pochi sono i segreti ed è facile lo sfottò, doloroso ma inevitabile.  
E l’amore? Questo concetto così oscuro?
Non sanno esattamente come interpretarlo e lo confondono con l’attrazione fisica e con il sesso. Sono superficiali e facili ad infatuarsi. Sono insoddisfatti e insicuri quando vengono delusi.  Si arrabbiano facilmente e sono capaci di provare una rabbia cieca davanti alla gelosia. Vedono il sesso come atto fisico liberatorio e non come prova d’amore. Sono immaturi, fantasiosi, ma mancano di concretezza e di costanza.
Luca Raimondi scrive bene, utilizzando un linguaggio chiaro e attuale.
Ogni capitolo è accompagnato da un brano musicale, già nel titolo.  Ottima idea.
Tanto materiale volto alla ricerca di noi stessi, a quell’età.  

Il link all'articolo originale: 

martedì 21 ottobre 2014

PRESENTATO IL SAGGIO "FRAMMENTO E SISTEMA" DI ROBERTO FAI


Presso l’associazione culturale “Alchimia” di Priolo Gargallo, domenica 19 ottobre ho avuto l’onore e il piacere di presentare a un numeroso e attento pubblico il libro di Roberto Fai dal titolo “Frammento e sistema”.
Organizzato con entusiasmo e dedizione da Rosanna Caminito, che ha anche proposto un video da lei stessa realizzato su uno dei temi proposti dal libro, quello cioè dello “sradicamento”, all’incontro ha partecipato anche Arianna Zerillo, collaboratrice della rivista “INSiracusa”. Roberto Fai, già presidente del Collegio Siciliano di Filosofia, è ideatore e promotore del Premio di Filosofia Viaggio a Siracusa. Dottore di ricerca in “Profili della cittadinanza nella costruzione dell’Europa” e in “Teoria e prassi della regolazione sociale nell’U. E.”, collabora con la Cattedra di Filosofia del Diritto dell’Università di Catania. I suoi interessi sono rivolti prevalentemente al campo della filosofia politica e giuridica. Ha curato, insieme a Elio Cappuccio, il volume “Figure della soggettività” (Siracusa 1985) e, con Pietro Barcellona e Fabio Ciaramelli, "Apocalisse e post-umano.
Il crepuscolo della modernità" (Dedalo 2007); ha inoltre pubblicato il saggio "Genealogie della globalizzazione. L’Europa a venire", Mimesis 2009, in cui ha preso in esame tutti quei processi che, a partire dalla data simbolica dell’89, anno del crollo del Muro di Berlino, hanno prosciugato il tradizionale lessico della Modernità, ponendoci in un’era del tutto nuova, in cui la democrazia, forse, come ha detto Galimberti in una sua lezione, è stata sostituita dalla retorica e in cui l’era della tecnica, in cui ci troviamo già da diversi decenni, ha raggiunto un’espansione elefantiaca. 
Nel suo nuovo lavoro il filosofo siracusano prende atto della crisi dei concetti di Sovranità e di Stato, emblematici del modo sistematico di pensare le differenze individuali e di renderle organiche. Il suo è un magistrale tentativo di leggere e interpretare la realtà di oggi ripercorrendo le tappe del pensiero filosofico riguardante tematiche giuridico-politico-economiche a partire dalla nozione di Leviatano resa celebre da Hobbes fino al dubbio espresso da Heidegger riguardo la capacità della democrazia di sostenere adeguatamente l’età della tecnica. La crisi del Leviatano e quindi di una visione della società sistematica controllata e dominata dallo Stato, l’aveva del resto già prefigurata Heidegger nel 1966, con straordinaria lungimiranza. Fai non cita molto spesso date precise: ma nell’ultimo saggio ne annota una, per lui evidentemente fatale: il 23 settembre 1966, in cui Heidegger rilasciò la sua unica intervista alla carta stampata (a Der Spiegel”, per la precisione), lanciando, a un certo punto, un dubbio sconvolgente, tanto per quell’epoca quanto per la nostra.
Il dubbio cioè se la democrazia riuscirà o meno a rispondere alle esigenze dell’età della tecnica, l’età in cui ancora viviamo. Ricordo io per averlo studiato ai tempi dell’Università, – ma lo ricorda anche Fai in uno dei suoi frammenti – che Carl Schmitt in “Terra e mare” aveva ripercorso la storia dell’umanità suddividendola in due grandi fasi, la fase in cui l’uomo era tutt’uno col suo ambiente d’origine, la terra, e una fase successiva in cui l’uomo era riuscito a imporre il suo dominio anche sui mari. Dopo terra e mare l’uomo aveva infine conquistato i cieli: e ciò era stato reso possibile dal grande sviluppo della tecnica. E Schmitt, a questo punto, evocava la creazione di un nuovo sistema che potesse essere all’altezza dell’epoca della tecnica. 
Era forse la democrazia questo nuovo sistema? 
Heidegger scardina il bisogno di certezza dei suoi intervistatori e insinua un dubbio quasi insostenibile: “Non sono convinto che questo sistema sia la democrazia”. 
Attenzione, Heidegger non dice che NON è la democrazia il sistema più adeguato, ma ne mette in dubbio la funzionalità rispetto alla nuova era che si è aperta, al di là di qualunque dogmatica certezza che ancora oggi castra la nostra capacità critica e ci rende immobili, statici, di fronte a una realtà frammentata e in divenire. La tecnica mobilita tutto, tutto trasforma: come restare quindi avviluppati a un singolo statico concetto quale in questo caso quello della democrazia? Se noi andiamo a modificare la natura con la tecnica, come possiamo pensare che questo non trasformi anche concetti relativamente nuovi (se pensiamo da quanto poco tempo hanno fatto la loro apparizione negli scenari storico-filosofici) e tutti da verificare come quello di democrazia? Quelle proposte da Fai sono quindi tappe che da un’idea di sistema ci inoltrano nell’abisso della presa di coscienza di una realtà sempre più frammentata, in cui si liquefanno nozioni apparentemente intoccabili: e il tentativo è quello di fornirci questa coppia di termini, sistema e frammento, quale “dispositivo ermeneutico” per una comprensione della contemporaneità.
Ci dona la possibilità di fondare un nuovo modello di pensiero che alla liquida contemporaneità – alla nostra società aperta disseminata di individualità, non più legata a reti unitarie di significati – non si vuole però del tutto adeguare, ritenendo invece che questo nostro istinto sistematizzante è un bisogno antropologico dell’uomo occidentale. Perché dunque rinunciare a questo nostro umano istinto? Abbandonare del tutto questa meravigliosa forma di pensiero sistematico non è forse un tradire la nostra umana natura? Occorrerebbe invece cercare una nuova e diversa mediazione tra l’individuo e l’istituzione. Il lavoro di Fai indica la strada per una ricerca tesa a ritrovare il senso del mondo in cui viviamo; il senso del nostro vivere, del nostro agire, in cui i frammenti e il sistema non dialogano, non sono più oggetto di difficili sintesi tra le istanze dell’una e dell’altra polarità, ma convivono stabilmente l’uno accanto all’altro: quello che occorre, quindi, è delineare una “forma di mediazione universale”.

venerdì 17 ottobre 2014

IL 19 OTTOBRE PARTECIPERÒ ALLA PRESENTAZIONE DELL'ULTIMO LIBRO DI ROBERTO FAI

Domenica 19 ottobre io e Arianna Zerillo presenteremo il libro di Roberto Fai dal titolo "Frammento e sistema. Nove istantanee sulla contemporaneità". Ecco la locandina. 

giovedì 16 ottobre 2014

giovedì 14 agosto 2014

"EROS" DISPONIBILE IN LIBRERIA

Disponibile la nuova elegante antologia curata da Aurelio Caliri, dal titolo che non necessita di alcuna spiegazione: "Eros". Illustrazioni A COLORI di Salvatore Fiume e... il mio racconto "Imbarazzanti segreti". Gli altri autori, oltre allo stesso Aurelio Caliri, sono: Giuseppe Asaro, Barbara Becheroni, Pippo Bella, Sebastiano Burgaretta, Pino Caruso, Nicola Colombo, Matteo Collura, Corrado Di Pietro, Salvatore Fiume, Giorgio Giannone, Aurelio Grimaldi, Francesco Lanza, Alessandra Leone, Luigi M. Lombardi Satriani, Giuseppe Mannino, Renzo Montagnoli, Flora Restivo, Angela Rizzo, Vanni Ronsisvalle, Corrado Sofia, Antonio Sparatore, Salvo Zappulla e Virginia Foderaro.
Lo trovate nelle migliori librerie siracusane (cito almeno Gabò in Corso Matteotti e La Casa del Libro di via delle Maestranze), certamente più avventuroso reperirlo altrove (potete sempre richiederlo alla mail aureliocaliri@infinito.it).

mercoledì 30 luglio 2014

"LA SCELTA", IL CORTO DA ME SCENEGGIATO, IL 3 AGOSTO IN PRIMA ASSOLUTA A PALAZZOLO ACREIDE

Molta attesa per la proiezione del cortometraggio "La Scelta" in Piazza del Popolo a Palazzolo Acreide domenica 3 agosto 2014, in occasione della terza edizione del festival "il Corto è Servito". Una produzione molto impegnativa che ha impiegato ben 70 persone, tra troupe e cast, dove il set ha reso protagonista il paese di Palazzolo Acreide e i suoi abitanti. Protagonisti dell’opera Sebastiano Tinè e Alice Canzonieri. Nel cast spiccano inoltre i nomi noti dell'attrice catanese Marta Limoli e del cantautore Emanuele Hesael Pavano. Il corto è diretto da Giorgio Nanì La Terra (da segnalare l'apporto di Mariarosa Grasso come aiuto regista e montatrice), prodotto da Nino Gibilisco e co-prodotto da Stefano Frassetto e Mario Matarazzo. Tutte le scenografie del tempo sono state ricostruite da Loredana D'amico che insieme al lavoro di trucco & parrucco della sorella Soriana D'amico, hanno improntato il film riportando usi e costumi del tempo del dopoguerra. Il soggetto è stato scritto interamente dallo stesso Nino Gibilisco che ha vissuto in prima persona la vicenda e io l'ho aiutato a sceneggiarla.

martedì 22 luglio 2014

IL 30 LUGLIO PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IL FALLIMENTO DEMOCRATICO" DI DAMIANO DE SIMONE

Si svolgerà il 30 luglio alle 18,30, presso L'Istituto Musicale "G. Privitera" di Siracusa, la prima presentazione ufficiale del libro "Il fallimento democratico-Diagnosi di un sistema sociale", opera prima del giovane Damiano De Simone, fondatore e primo Presidente della neonata Consulta Civica di Siracusa. Coordinato da Donatella Lo Giudice, l'evento vede anche la partecipazione del sottoscritto e del semiologo Salvo Sequenzia. Presenti anche il vicesindaco e Assessore alle Politiche Culturali, Francesco Italia, e lo storico dell'arte Paolo Giansiracusa
La prefazione del volume è di Arianna Zerillo, che identifica come spina dorsale dell'intero discorso il rapporto uomo-città, che intreccia la trama del nostro habitus sociale. Così scrive la giovane filosofa siracusana: "Dalla sorgente dell'umana natura, il flusso delle disposizioni soggettive fluisce rapido, per diramarsi in un delta di duplice foce: una vede l'individuo come terreno d’incontro di tutte le velleità ascrivibili alla sfera puramente soggettiva; l'altra individua nel cittadino la disposizione identitaria altrettanto naturale perché determinata dal suo “dover-essere-con-gli altri”, esistente tra esistenti. Il mare in cui esse trovano sbocco è però l'unico macrocosmo civico che l'accoglie. Strettamente connessi con le due facce di quest’unica medaglia civico-esistenziale che è l’uomo, sono due concetti di nuova coniazione: “Archessere”, inteso come l’enuclearsi delle determinazioni individuali nel loro distendersi esistentivo, mai prescindibili dalle circostanze spazio-temporali; “Urbimonìa”, da intendersi come il corretto strutturarsi dello spazio urbano, predisposto all’accoglienza e allo sviluppo delle potenzialità di cui ogni singolo individuo è portatore e apportatore di bene collettivo."

domenica 9 marzo 2014

LE MIE PIU' RECENTI REGIE: "LA SOTTRAZIONE DEL TEMPO" E "UN VINO STELLARE"

LA SOTTRAZIONE DEL TEMPO, anche se contiene diversi elementi tipici del thriller e s’incentra su un anomalo serial killer, non è in realtà un film facilmente etichettabile. Nasce innanzitutto sottoforma di romanzo a quattro mani scritto insieme a Joe Schittino dopo la pubblicazione del nostro esordio “Cerniera lampo" (1996). Con il titolo “Instant Karma”, il romanzo sfiora più volte la pubblicazione ma alla fine rimane inedito. 
Convinto della validità della storia, comincio a lavorarci su per anni nel tentativo di trasformarlo in film. La sceneggiatura finale, dieci anni dopo la stesura del romanzo, è ovviamente assai diversa e il cambio di titolo diventa necessario. Come il romanzo, però, ha una struttura molto libera e originale, al di fuori degli schemi correnti del cinema contemporaneo. Pur avendo un serial killer come protagonista, del thriller conserva solo qualche sequenza, la corrente introspettiva ed emotiva lo avvicina per lunghi tratti al noir, però molte sequenze sono comiche o grottesche, molti i riferimenti filosofici: insomma, niente che un produttore convenzionale possa accettare senza battere ciglio.Si sceglie allora la strada dell’autoproduzione. 
Il cast è selezionato tra gli attori che conosco e che hanno già collaborato con me in precedenti cortometraggi, da Giuseppe Cottone a Luca Di Natale, da Fabrizio Cucci a Filippo La Giglia. Per il fondamentale personaggio di Carmen punto su un’attrice esordiente, Erika Veneziano. Il formato di ripresa è l’HDV (High Definition Video), le locations sono praticamente tutte ortigiane e comprendono svariati vicoli scelti tra i più oscuri e labirintici del centro storico siracusano, la Marina, il ristorante SETA di Via Roma, l’enoteca IL BLU di Via Nizza, Palazzo Impellizzeri, la Mediterranea Art Gallery di Via Dione. 




E' invece  di tre anni più tardi, del 2011, questo cortometraggio dal titolo UN VINO STELLARE, prodotto da Giorgio Nanì La Terra e dalla sua azienda DGT VISION, di cui ripropongo il link su YouTube in questo blog. L'idea alla base della mia sceneggiatura l'ha fornita lo stesso Giorgio prendendo spunto da un fatto realmente accaduto. Un gruppo di ragazzi ritrova una bottiglia degli anni '40 e festeggia allegramente. Il finale riserva però un immancabile colpo di scena. Girato in un'unica giornata, il 27 giugno, nella bellissima località Punta del Mola, in contrada Isola a Siracusa, annovera nel cast un nome prestigioso come quello di Francesca Ferro, figlia del celebre attore catanese Turi Ferro anche lei molto attiva nel teatro come nel cinema. Da non sottovalutare anche l'apporto degli altri nomi: Carlo Tranchida, Giuseppe Cottone (che aveva già collaborato con me nel corto "Nessuna fregatura" e nel film "La sottrazione del tempo") e la giovane e bella Maria Puglisi. 

sabato 22 febbraio 2014

ALLA GALLERIA ROMA DI SIRACUSA CON AURELIO CALIRI

Nonostante sia regolarmente uscito prima delle festività natalizie, è stato presentato a Siracusa soltanto giovedi 20 febbraio, presso la Galleria Roma Arte Contemporanea, il volume “Racconti di Natale” (Ed. Arte & Musica), a cura del musicista e scrittore Aurelio Caliri. Un’antologia che comprende grandi personalità della cultura, non solo letteraria ma anche cinematografica e musicale: oltre allo stesso Caliri, spiccano i nomi di Sebastiano Addamo, Maria Attanasio, Enzo Battaglia, Sebastiano Burgaretta, Pino Caruso, Matteo Collura, Antonio Di Grado, Paolo Di Stefano, Roberto Fai, Salvatore Fiume, Melo Freni, Aurelio Grimaldi, Leonardo Lodato, Alda Merini, Nicolò Mineo, Renzo Montagnoli, Walter Pedullà, Annamaria Piccione, Alessandro Quasimodo, Angela Rizzo, Vanni Ronsisvalle, Paola Rubino, Sergio Sciacca, Giovanna Strano e tanti altri ancora. Io ho contribuito con un racconto dal titolo "Natale 1983. Come lacrime nella pioggia", una riflessione sul tempo che passa, una celebrazione delle origini della mia passione cinefila, un monumento eretto a due film di fantascienza che mi hanno in qualche modo segnato (Blade runner e Il ritorno dello Jedi), un omaggio a mio padre e a un cinema di Augusta, il Kursaal, il cui edificio abbandonato e in rovina è il simbolo di un periodo storico infelice e decadente.
Oltre a me hanno presenziato alla serata altri autori siracusani presenti nell'antologia (Corrado Di Pietro, Alessandra Leone, Antonio Sparatore e Salvo Zappulla), che non hanno mancato di testimoniare il loro coinvolgimento nel progetto e la loro stima nei riguardi di Caliri, artista poliedrico e spesso geniale, il quale ha intrattenuto il pubblico con alcuni pezzi musicali eseguiti con la fisarmonica e tratti dal suo vasto repertorio. Le foto sottostanti in cui sono immortalato sono di Salvo Trommino.