Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

domenica 16 novembre 2014

LA SECONDA PARTE DELLA RECENSIONE DI FEDERICA BELLERI

Ecco la seconda parte della recensione di Federica Belleri su "Strada leggendo", la rubrica letteraria da lei curata all'interno del blog del Commissario Cardona;

Ho ripreso e terminato la lettura di "Tutto quell’amore disperso", di Luca Raimondi. 
Dopo “Se avessi previsto tutto questo“, ritorna a parlarci di Carlo Piras, giovane universitario alle prese con il teatro della vita e con la sua crescita. 
I suoi amici? Forse ci sono, forse li ha persi. Forse non li ha mai avuti. Sapete, non tutti sono in grado di affrontare i problemi; alcuni se li lasciano scivolare addosso, altri li interiorizzano e ci rimuginano per settimane. Carlo lo sa bene… 
Non tutti sono bravi attori, molti ci provano, fingono, ma il palcoscenico della quotidianità non permette loro di realizzare nulla. Appartenere ad un partito, schierarsi, essere precari o avere un posto fisso non serve a nulla, quando si è soli. Quando ci si riflette. Quando si ha paura di amare. Forse si può recuperare? Forse ascoltando un brano musicale ci si illude di essere più vicini alla donna appena lasciata…Sofia…Forse basterebbe una lettera per dimostrarle di essere cambiati e maturati; oppure si ha solamente bisogno di concretizzare i propri pensieri su carta, in una sorta di auto-aiuto. 
Dopo un inizio un tantino incerto, per il genere che solitamente leggo, mi sono ritrovata commossa. Seduta sulla spiaggia accanto a Carlo e Sofia, in grado si comprendere i loro reciproci sentimenti. Tutto quell’amore disperso. Un viaggio introspettivo, tenero e forte allo stesso tempo, nel quale tutti ci possiamo immedesimare. Un percorso che è anche biografico, se pur modificato e rivisto. 
Com’è faticoso avere amici, concedersi agli altri, fidarsi, farli entrare nella nostra vita. Com’è difficile amare, ammettere i propri errori, crescere e trovare la strada migliore. 
La musica può lenire le ferite, a volte. Può fare da colonna portante attorno alle parole dell’autore. 
Grazie a Luca Raimondi per aver condiviso questi pensieri con noi. 
Lo consiglio. Buona lettura.

Grazie a te, Federica!
Il link originale della recensione: 
http://cardona.patriziopacioni.com/2014/11/15/strada-leggendo-tutto-quellamore-disperso-luca-raimondi-2/

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