Il lungo articolo di "Excursus" lo trovate qui:
Altri occhi femminili si sono posati sulle nuove gesta di Carlo Piras. Su un blog culturale molto simpatico che si chiama "Parole a colori", la giovanissima Maria Cristina Ruggieri scrive: "Fin dalle prime pagine del romanzo, Carlo rifiuta la problematicità di Sofia, si impantana nella fatica dello studio della “sophia” universitaria (filosofia), come un razzo sparato nel buio dell’universo, destinazione: il passato. Proprio il passato è il filo conduttore romanzo perché, secondo le parole di Heiddeger che l’autore stesso ci suggerisce, “Il presente viene dopo l’avvenire. L’avvenire è l’origine della storia… L’inizio è già passato oltre noi, al di sopra di noi”.
In questo simil-mémoire Luca Raimondi mette in scena conflitti e psicomanie universali, come la condizione dei figli unici che non crescono mai. Colti dalla sindrome di Peter Pan, giocano tutta la vita ma a differenza di Peter Pan, senz’allegria ma in perfetta e malinconica solitudine."
L'articolo per intero potete leggerlo qui: http://paroleacolori.com/tutto-quellamore-disperso-luca-raimondi/
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