Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

venerdì 16 gennaio 2015

DUE NUOVE RECENSIONI: IL MIO ROMANZO SU "EXCURSUS" E SU "PAROLE A COLORI"

Due nuove recensioni da segnalare: la prima porta la firma di Francesca Delli Carri, che già aveva trattato "Se avessi previsto tutto questo" su "Excursus". L'autrice mi ha concesso nuovamente fiducia e si è coscienziosamente immersa nella lettura di "Tutto quell'amore disperso". Il suo resoconto del romanzo è meticoloso, mette in luce diversi interessanti snodi della trama e descrive bene i personaggi. In particolare, sembra essere rimasta colpita, come del resto il mio protagonista Carlo Piras, dalla sfuggente Sofia: "Qualsiasi donna legga questo libro non può che trovarsi risolutamente dalla parte di Sofia, del suo vedere il mondo in bianco e nero, del suo amare così genuino, e delle lettere che scrive a Carlo; sono lettere vere, non possono che esserlo, piene di sentimento e tormenti esistenziali che tutti noi abbiamo provato. E poi perché, in questo romanzo, il vero personaggio è lei: anche se manca fisicamente in molte pagine, è lei che permea tutta la storia e che fa “crescere” – forse una volta per tutte – Carlo."
Il lungo articolo di "Excursus" lo trovate qui: 
Altri occhi femminili si sono posati sulle nuove gesta di Carlo Piras. Su un blog culturale molto simpatico che si chiama "Parole a colori", la giovanissima Maria Cristina Ruggieri scrive: "Fin dalle prime pagine del romanzo, Carlo rifiuta la problematicità di Sofia, si impantana nella fatica dello studio della “sophia” universitaria (filosofia), come un razzo sparato nel buio dell’universo, destinazione: il passato. Proprio il passato è il filo conduttore romanzo perché, secondo le parole di Heiddeger che l’autore stesso ci suggerisce, “Il presente viene dopo l’avvenire. L’avvenire è l’origine della storia… L’inizio è già passato oltre noi, al di sopra di noi”. In questo simil-mémoire Luca Raimondi mette in scena conflitti e psicomanie universali, come la condizione dei figli unici che non crescono mai. Colti dalla sindrome di Peter Pan, giocano tutta la vita ma a differenza di Peter Pan, senz’allegria ma in perfetta e malinconica solitudine."
L'articolo per intero potete leggerlo qui: http://paroleacolori.com/tutto-quellamore-disperso-luca-raimondi/

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